I
padiglioni kitsch, i ritardi, la corruzione, l’incognita del
dopo-esposizione. E il timore che un modello di questo tipo faccia più
male che bene alla città.
In questi mesi l’Expo di Milano ha ricevuto critiche di ogni tipo: i ritardi, la corruzione, i costi esorbitanti, le incognite sul dopo-esposizione, una certa contraddittorietà tra intenti nobili e soldi delle multinazionali. Aggiungiamoci anche il lavoro gratis, molte opere che non si sono mai concluse e anche un certo scetticismo nei confronti di un modello, quello dell’esposizione universale, che secondo molto è semplicemente superato.
Ora tutto queste critiche sono state messe assieme in un articolo del Guardian che rappresenta, finora, la più feroce stroncatura all’Expo 2015, arrivando addirittura ad auspicare che l’intera idea di continuare a dare vita a esposizioni di questo tipo possa essere accantonata. L’autore dell’articolo in questione è Oliver Wainwright, critico di architettura e design che ha fatto un ritratto generale del grande evento davvero impietoso. Ecco tutte le critiche punto per punto.CLICCA QUI SOTTO
Il commento del Gardian
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