domenica 30 novembre 2014

IL VIAGGIO DI ARGENTINA

Argentina all'ancora in una baia di un'isola greca
Regata da Las Palmas a Santa Lucia
organizzata da
ARC
partenza il 24 novembre 2014 
tempo previsto: 3 settimane 

ARC: regata da Gran Canaria a Santa Lucia
Dalle Isole Canarie ai Caraibi
Isole Canarie e Isole di Capo Verde
 I quattro viaggi di Cristoforo Colombo




Cliccare su Fleet Viewer per vedere la posizione delle barche
L'equipaggio di Argentina

sabato 29 novembre 2014

I SONETTI DI BELLI


Gioacchino Belli (Roma, 1791 – 1863)

Er lavore

Nun vojjo lavorà: ccosa ve dole? [2]
Pe sta vita io nun me sce sento nato.
Nun vojjo lavorà: mme sò spiegato,
o bbisoggna spregacce[3] antre[4] parole?
               
A ddiggiuno sò ffiacco de stajole; [5]
e ddoppo c’ho bbevuto e cc’ho mmaggnato,
tutto er mi’ gusto è dde stà llí sdrajato
su cquer murello che cce bbatte er Zole.


Note

  1. Il lavoro.
  2. Cosa volete?
  3. Spregarci.
  4. Altre.
  5. Gambe. 

V. Gassman legge G.G. Belli, Er giorno der Giudizio 

Un'altra lettura

Un'altra lettura 

Un'altra lettura 

Er giorno der giudizzio

Quattro angioloni co le tromme in bocca
Se metteranno uno pe cantone
A ssonà: poi co ttanto de vocione
Cominceranno a dì: "Fora a chi ttocca"

Allora vierà su una filastrocca
De schertri da la terra a ppecorone,
Pe ripijà ffigura de perzone
Come purcini attorno de la biocca.

 
E sta biocca sarà Dio benedetto,
Che ne farà du' parte, bianca, e nera:
Una pe annà in cantina, una sur tetto.

 
 All'urtimo uscirà 'na sonajera
D'angioli, e, come si ss'annassi a letto,
Smorzeranno li lumi, e bona sera.
Il giorno del giudizio

Quattro grandi angeli, con le trombe in bocca,
Si disporranno ai quattro angoli dell'universo
A suonare: poi con una gran vociona
Cominceranno a gridare: "Sotto a chi tocca".

Allora comincerà a venire su una lunga fila
Di scheletri da sottoterra, camminando carponi
Per riprendere la forma umana
Raggruppandosi come fanno i pulcini con la chioccia

E questa chioccia sarà Dio benedetto
Che li dividerà in due parti, buoni e cattivi
Questi da sprofondare all'inferno e quelli da mandare in Paradiso

Alla fine verrà una schiera
D'angeli e, come quando si va a dormire,
Spegneranno tutte le luci e buona notte!
 

La fonte iconografica del sonetto


La Resurrezione della Carne di Luca Signorelli nella Cappella di San Brizio del Duomo di Orvieto
A una prima considerazione verrebbe da pensare che Belli, nella descrizione di questo Giudizio universale, si sia rifatto al famoso affresco di Michelangelo soprattutto per il verso iniziale di quei quattro angeloni che richiamano le immagini statuarie del pittore della Cappella Sistina; ma basta poco per capire che non è così quando il rimanente del verso descrive un universo con quattro cantoni dando una limitazione spaziale più congeniale alla mente semplice del plebeo romano che molto probabilmente, al contrario del poeta, non era mai entrato nella Sistina. La critica letteraria ha infatti osservato come la descrizione del giudizio, nel proposito di Belli di mantenersi distinto dal suo protagonista plebeo, si rifà piuttosto a un qualche quadro barocco  presente in una delle tante chiese romane che colpiva per i suoi toni enfatici, molto di più delle forme classiche michelangiolesche, la fantasia popolare. La conferma verrebbe poi anche dalla descrizione dei trapassati come una filastrocca de schertri a pecorone raffigurazione tipica della iconografia della morte diffusa nell'età della Controriforma, che nella Roma ottocentesca del Belli è ancora viva e operante.

Ma è molto probabile  che un'ulteriore e diretta fonte iconografica possa vedersi negli affreschi di Luca Signorelli per la Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto, che Belli, nei suoi frequenti viaggi giovanili verso le Marche e nei successivi in Umbria a trovare il figlio Ciro studente, aveva visitato spinto, forse, anche da un certo interesse di documentazione "etnografica" nei confronti della reliquia del miracolo eucaristico di Bolsena ivi conservata.

La conoscenza dell'affresco de "La resurrezione della carne", è testimoniata dalla forte affinità che si riscontra con i versi del sonetto: la presenza dei grandi angeli con le trombe in bocca (in questo caso due, data la bidimensionalità del dipinto, ma che rimandano alle due schiere dei santi e dei reprobi che vanno formandosi), ma, soprattutto, gli scheletri che escono carponi dalla terra, si rialzano e riprendono la loro figura umana e, per finire, la sonagliera di angeli che turbina sullo sfondo.

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giovedì 27 novembre 2014

PROBLEMA DA RISOLVERE 2



In Italia, ogni donna in media fa 1,2 figli. Se questo fosse l'unico parametro in gioco, la popolazione dell'Italia crescerebbe, resterebbe uguale o diminuirebbe?

Ti viene in mente qualche elemento diverso che potrebbe contribuire a far variare la popolazione italiana: aumentare o diminuire?


martedì 25 novembre 2014

ROMANTICISMO: LETTERATURA, ARTE E MUSICA

Percorso interdisciplinare minimo 
 
 
Hayez, Il bacio

Constable
Turner, Pioggia, vapore e velocità

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La terza sinfonia di Beethoven (1770 - 1827) in Mi bemolle maggiore op. 55 detta "Eroica" fu composta fra il 1802 e 1804 ed eseguita nell'agosto 1804 a Vienna.
La sinfonia fu inizialmente scritta per Napoleone e rappresenta la sintesi di tutta l'aspirazione all'epos riscoperta negli anni della rivoluzione. In essa si avverte la volontà di tenere insieme la musica e la realtà che già era stata avvertita, se pur in forma primitiva, nella pièce à sauvetage, nella marcia, nell'inno e nel pezzo strumentale a programma.
Beethoven, che all'inizio aveva visto nel generale corso "cavalcare lo spirito del mondo", gli indirizza una dedica, dedica che in seguito disconoscerà in un impeto di sdegno a seguito della sua incoronazione a imperatore. Proprio per questa delusione la sinfonia sarà quindi definitivamente intitolata (in italiano) "Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand'uomo".

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Schumann Symphony No 4 D minor 

Von Karajan Wiener Symphoniker 

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Robert Schumann Symphony No 1

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PRIMA E SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

giovedì 20 novembre 2014

IL BOSCO VERTICALE DI STEFANO BOERI

vince il premio come più bel grattacielo del mondo

Stefano Boeri, Il bosco verticale a Milano

Il Bosco Verticale di Milano, progettato da Stefano Boeri, nel quartiere Porta Nuova, ha vinto l'International Highrise Award 2014. Lo rende noto il Politecnico di Milano, dove Boeri è docente di Urban Design.

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PRO E CONTRO IL BOSCO VERTICALE

"Il premio che è stato assegnato al Bosco Verticale rappresenta un riconoscimento all'innovazione nell'ambito dell'architettura - ha detto Boeri -. È un invito a pensare all'architettura come un'anticipazione del futuro per ognuno di noi, non solo come l'affermazione di uno stile o di un linguaggio. Il Bosco Verticale è una nuova idea di grattacielo, in cui alberi e umani convivono. È il primo esempio al mondo di una torre che arricchisce di biodiversità vegetale e faunistica la città che lo accoglie".

Il complesso è composto da due torri residenziali di 80 e 112 m di altezza (27 e 19 piani, 113 residenze totali) in grado di ospitare 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse.

Tra i cinque finalisti del premio internazionale anche l'edificio 'De Rotterdam' disegnato da Rem Koolhaas, 'One Central Park' di Sydney e 'Renaissance Barcelona Fiera Hotel' progettati da Jean Nouvel e il complesso cinese 'Sliced Porosity Block' di Chengdu disegnato da Steven Holl. 

mercoledì 12 novembre 2014

FLASH CARD - BRIGANTAGGIO


1. PAROLA



brigantaggio

(bri-gan-tàg-gio)

s.m
2. DEFINIZIONE



Complesso fenomeno di ribellione politico-sociale prodottosi in Italia meridionale dopo l'unificazione, a opera di bande di briganti in guerra con lo Stato.



3. IMMAGINE







4. LA PAROLA NEL CONTESTO

Le persone dedite al …........ erano prevalentemente ex-soldati e contadini.




a cura di Beatrice

martedì 11 novembre 2014

COMPITI SUI FILM DELLA SETTIMANA DEL CINEMA

1) The Buttler ("Un maggiordomo alla casa bianca")
a. Fai un elenco scritto dei presidenti che compaiono nel film, con l'indicazione degli anni e dei principali eventi, in particolare, quelli legati alla lotta dei Neri per ottenere la parità di cui si parla nel film.

b. Scrivi un commento del film in 50-100 parole



2) The Millionare
 a. Descrivi in un elenco tutti gli aspetti della civiltà indiana (abitudini, religione, organizzazione della società, ecc.) che emergono dal film.
 
b. Scrivi un commento del film in 50-100 parole


3) L'attimo fuggente
Uno strepitoso Robin Williams interpreta il professor Keating, insegnante brillante e anticonformista, di grande umanità, che in un collegio severo e ossequiosamente tradizionale cerca di insegnare ai ragazzi a ragionare con la loro testa, a non credere negli stereotipi, e a cogliere l'attimo e la profondità di ogni secondo della loro esistenza, perchè la vita è breve e ogni momento va vissuto fino alla fine. Il grandissimo regista Peter Weir firma un capolavoro, che annovera nel cast un gruppo di giovani attori (gli allievi del collegio) poi divenuti famosi, tra i quali spicca Ethan Hawke.

a. Descrivi la scena che ti ha colpito di più.

b. Scrivi un commento del film in 50-100 parole



THE MILLIONAIRE


The Millionaire (Slumdog Millionaire) è un film del 2008 diretto da Danny Boyle.

Il soggetto del film, diretto da Boyle con la collaborazione della regista indiana Loveleen Tandan, è tratto dal romanzo di Vikas Swarup Le dodici domande.

Slumdog Millionaire ("Milionario pezzente" è una possibile traduzione del titolo originario) ha ottenuto 10 candidature all'Oscar 2009, aggiudicandosi 8 statuette, tra cui miglior film e miglior regista.

TRAMA
Jamal Malik, un ragazzo di Mumbai cresciuto nelle baraccopoli, sta partecipando a una versione indiana del quiz televisivo Chi vuol essere milionario?. La tensione in studio è palpitante, e davanti a un pubblico incredulo il giovane sta per rispondere all'ultima e decisiva domanda, che potrebbe fargli vincere 20 milioni di rupie (poco più di 300.000 €)...
scheda di wikipedia
Trailer 

Compiti sul film
 a. Descrivi in un elenco tutti gli aspetti della civiltà indiana (abitudini, religione, organizzazione della società, ecc.) che emergono dal film.
 
b. Scrivi un commento del film in 50-100 parole.

lunedì 10 novembre 2014

RECENSIONE DELLA "CENERENTOLA"

I nostri commenti alla Cenerentola di Rossini alla Scala
di Cecilia 
Finalmente il gran giorno era arrivato: saremmo andati a vedere La Cenerentola di Rossini. Mercoledì 5 novembre pioveva a dirotto, ma la mia classe insieme alla terza C non si fece intimorire da qualche goccia d’acqua; così, dopo aver preso la metropolitana fino alla fermata del Duomo, ci ritrovammo davanti una meravigliosa vista: il teatro La Scala. Aspettammo qualche minuto e poi ci fecemmo strada all’interno del teatro. Rimasi stupida dalla bellezza dell’edificio: i colori rosso e oro danno un tocco di eleganza e di raffinatezza, facendo sembrare l’edificio “reale”. 
     Mi colpisce sempre il lampadario che si trova nel mezzo dell’enorme sala: è costituito da più di cento lampadine e devo dire che mi fa un po’ impressione perché ho paura che possa cadere. 
     La Cenerentola di Rossini mi è piaciuta molto: è stata un’opera davvero divertente. Mi facevano ridere le due sorellastre che litigavano e mi è piaciuta molto la scenografia. Sono riuscita a capire qualche parola dell’opera senza tanti sforzi, ma mi interessava di più seguire la storia.
     Ho trovato che gli attori fossero bravissimi: riuscivano a correre, recitare e cantare allo stesso tempo, senza mai fermarsi. In particolare mi è piaciuta la sorellastra un po’ più in carne perche faceva delle espressioni imbronciate che erano davvero buffe.
     Allo spettacolo mi sento in dovere di dare cinque stellette: mi ha davvero fatto ridere.
di Rehman 

Il giorno 5 novembre 2014, con la mia classe, ho partecipato ad un’uscita per assistere allo spettacolo lirico “La Cenerentola” al Teatro “La Scala” di Milano.

Il teatro, esternamente, è un edificio molto grande con un portico sul davanti .

All’interno ho la sorpresa di vedere che è ancora più grande di quanto l’esterno lasci immaginare,  ho notato un lampadario enorme, poltroncine in velluto rosso e tutto intorno vari palchi anch’essi in velluto rosso.
Davanti al palcoscenico, in uno spazio creato apposta, sedeva l’orchestra diretta da un ragazzo molto giovane che si sbracciava velocemente riuscendo anche ad aggiustarsi i capelli.
All’inizio dello spettacolo un attore molto alto e robusto vestito in nero, interpretava il musicista Gioacchino Rossini e raccontava la sua vita.
Questo attore era molto divertente perché sapeva anche improvvisare come quando è squillato un cellulare in sala.
La scenografia era ambientata in una casa, mentre durante l’esecuzione veniva cambiata spingendo la parete sul fondo e trasformandosi in un giardino.
I costumi erano antichi, molto colorati e decorati.
Questo spettacolo mi è piaciuto perché, grazie all’orchestra, ho ascoltato buona musica, allegra e non noiosa. Mi sono piaciute molto anche le voci dei cantanti così diverse dai cantanti che ascolto di solito. Io do ***** stelline
                                                    di Jacopo

     La classe 3D il 5 novembre è andata alla Scala a vedere “La Cenerentola” di Rossini.

    La classe è uscita da scuola alle 9:55, ha preso la metropolitana con l’altra classe 3C e si sono diretti verso la Scala.

    Quando siamo arrivati,  le due classi si sono divise:

la 3 D è andata in platea, la 3 C nei palchi.  L’opera è iniziata: è stata molto bella e divertente, c’è stata musica e anche recitazione, l’orchestra era separata dal palco, era tutto molto divertente e comico.

Credo che a tutta la classe sia piaciuto, non era di certo uno spettacolo noioso. Una  particolarità?  Molti cantanti non erano italiani, ma orientali.

di Sarah

Mercoledì 5 novembre la nostra classe insieme alle 3C è andata alla Scala di Milano a vedere la Cenerentola di Rossini: l' opera è la famosa favola messa in musica.

La Scala è un teatro molto antico e suggestivo. Si trova nell'omonima piazza ed ospita ogni anno le più belle opere del patrimonio musicale e teatrale mondiale. L'ingresso è accogliente tutto sulle tonalità dell'oro e del rosso e il grande lampadario pieno di piccole lampadine emana calore e luminosità. Il teatro è formato da una sala a forma di ferro di cavallo, con quattro file di palchi e due gallerie. Noi invece eravamo in platea da dove sia la visuale che l'acustica erano perfette. L'opera si differenza dalla  favola originaria per alcuni particolari: il patrigno al posto della matrigna, al posto della Fata Smemorina c'è l'uccellino...  L'opera è suddivisa in tre piccoli atti: il primo atto avviene nel palazzo di Cenerentola, il secondo nel castello del principe creato grazie a dei pannelli girevoli e l'ultimo a casa di Cenerentola dove poi riesce a sposare il principe. Gli attori erano tutti cantanti lirici che comunque hanno saputo ricreare l'atmosfera di sogno tipica di questa fiaba.

Io all'inizio mi aspettavo di vedere il cartone animato sul palco in una versione un po' più da adulti, però così non è stato; è stato creato un mix davvero perfetto tra opera lirica e fiaba. Uno spettacolo appassionante e coinvolgente adatto a ogni età.