venerdì 22 febbraio 2013

WHAT IF 2

Immagina che dalle nuvole pendano corde che arrivano fino a terra.  
 (2,da TTCT: Torrance Tests of Creative Thinking)

Un paesaggio da fiaba
 di Michele
      Un giorno il giovane Timmy, al ritorno da scuola, andò subito a casa per chiedere un desiderio alle sue fate: Cosmo e Wand. Timmy chiese di far cadere delle corde dalle nubi e farle arrivare fino a terra.
      Il giorno dopo quando si svegliò si affacciò alla finestra  della sua camera e vide che quasi tutti i cittadini, compresi i suoi genitori, si stavano arrampicando su per queste corde.
       Allora  anche lui volle arrampicarsi, e con lui le sue fate. L’arrampicata fu molto divertente perché le sue fate lo sfidavano ad essere più veloce e a fare continue giravolte per ammirare il paesaggio dall’ alto; le fate, essendo affezionate a Timmy, usarono la loro magia per agevolare la salita.
       Arrivati sopra le nubi trovarono un paesaggio da fiaba: i colori molto accesi erano mescolati con colori più tenui, sembrava di assistere a una tramonto di mille colori. La gioia di Timmy e di tutti gli altri fu immensa e con le loro voci cominciarono a fare confusione; ma non sapevano che nascosto tra le nubi viveva Zeus che stava dormendo e non avrebbe affatto gradito di essere svegliato da tanto rumore.
        Sfortunatamente lo avevano già svegliato. Allora tutto un tratto apparve Zeus  che disse: “Timmy, devi far ritornare tutti sulla terra compreso te“.  Timmy un po’ dispiaciuto di lasciare le nuvole e di ritornare sulla terra, chiese comunque alle sue fate  di riportare lui e tutti gli altri cittadini sulla terra. Timmy disse alle sue fate che aveva imparato la lezione, e disse che non avrebbe espresso più desideri riguardanti le nubi.     

Un braccialetto d'oro
di Arlene


      C'era una volta una ragazzina di 12 anni di nome René. Era una ragazza molto dolce, aveva gli occhi color marrone e capelli lisci biondi. René aveva una sorella di 14 anni di nome Erika con gli occhi e i capelli identici a lei.  Le due sorelle abitavano con la zia Sandra in una casetta in campagna, perché i genitori erano morti due anni prima in un incidente stradale.        
     
     Un giorno di cielo azzurro, le due ragazze uscirono a fare una passeggiata. Mentre passeggiavano, videro delle corde d'oro pendere dalle nuvole.  Le ragazze si arrampicarono e con fatica riuscirono ad arrivare in cima. Il paesaggio era bellissimo, ad un certo punto videro i genitori.  All'inizio le due ragazze non ci credevano, ma poi corsero ad abbracciarli. I genitori si commossero, poi avvertirono le figlie che dovevano tornare a casa, dalla zia Sandra, perché erano in paradiso e se fossero state più di un'ora, sarebbero diventate colombe.  Le figlie ubbidirono. Mentre stavano tornando indietro, per scendere la lunga corda dorata, si trasformarono in colombe, bianche con il becco piccolo arancione, l'ora era passata.
      I genitori, disperati, attaccarono alle zampe delle figlie un braccialetto d’oro.    Appena le colombe ebbero chiuso le palpebre, le sorelle si ritrovarono a casa, sotto le coperte, in pigiama.
      Erika pensò che fosse stato un sogno. Alzata dal letto, René vide fuori della finestra la corda d'oro che stava piano piano salendo su verso le nuvole. René ebbe ragione, non era un sogno, ma nessuno, a parte la sorella, le credette.    

La scoperta di un mondo sopra le nuvole
di Sofia 
Famiglia di Jon e Jennifer

Famiglia Troll
     
      Tanto tempo fa in un paesino nascosto dietro le montagne viveva una famiglia composta da due teneri bambini, un cucciolo di cane, una mamma e un papà.
     Il cane si chiamava Tom, era un cucciolo di husky,  aveva gli occhi azzurri come il cielo in primavera e il pelo morbido come la neve.  Era molto speciale perché sapeva parlare!
     I due bambini si chiamavano Jon e Jennifer: erano due gemelli e andavano molto d’ accordo fra di loro.
     La mamma invece si chiamava Luisa e faceva la panettiera con suo marito Gigio,  un uomo robusto e forte ma con un cuore d’ oro.
     Una mattina d’ inverno Jon si svegliò e vide qualcosa di starno: era luminosa e la neve bianca la copriva come se fosse una coperta. Lui uscì faticosamente,  attraversò la neve fino ad arrivare a quella cosa strana e la prese:  era una chiave d’ oro.  Ma chi l’ avrà persa? Perché era d’oro? E così, con tutte queste domande rientrò in casa e si  mise a dormire.
     La mattina seguente radunò la sorella e il cucciolo e  spiegò l’ accaduto. Loro erano a bocca aperta e Tom disse:
<<Andiamo da maga Jo Jo,  forse lei ci saprà aiutare>>. Così si incamminarono verso i boschi dove viveva la strana maga
<<Salve>> disse lei con tutti i brufoli sul viso. Loro intimoriti risposero:
<<Buongiorno, Volevamo sapere se sapeva qualcosa di questa chiave?>>
<<Fammela vedere meglio. Ma certo:  questa è la chiave del recinto magico dove c’ è la renna d’ oro.>>
<<E chi è la renna d’ oro?>> La maga un po’ stupita cominciò a raccontare:
<< La notte in cui avviene la pioggia di dicembre, dovete raccogliere una goccia per uno,  poi piantare le gocce raccolte sotto un mucchio di nubi così che da esse penderanno delle corde. Lì dovete arrampicarvi e vi troverete sopra tante e belle soffici nuvole.  Soprassate quelle troverete una casa:  qui ci abitano i troll a cui  dovete consegnare la chiave>>.
      Usciti dalla casa della maga, Jo guardò i compagni e disse:
<<Allora lo facciamo?>> Loro lo guadavano stupiti e Jennifer disse:
<<Ma sei impazzito? La casa è abitata da troll e quelli mangiano i bambini>>.
<<Ma smettila. E tu cosa ne dici?>>
 Rivolgendosi al cane:<<Per me va bene,  ma se ritorniamo senza un  braccio io non sono responsabile>>
<<Dai, Jennifer,  se hai paura puoi restare a casa>>. Lì il fratello aveva toccato un tasto potente,  così che spinse la sorella ad andare.
     La stessa notte era la notte della pioggia di dicembre. Allora i tre protagonisti si incamminarono verso un posto non lontano da casa:  era molto buio e ovviamente c’erano molte nubi che reggevano la grande casa dei Troll.  Quando finalmente arrivarono delle grandi gocce dure e compatte si scagliarono su di loro:  non era facile prenderle perché scendevano velocissime e non avevi tempo di catturarle. Dopo due tre ore i nostri tre piccoli amici riuscirono finalmente a catturarne una. In quel momento tutti si guardarono quando Jon disse:
<<Allora le piantiamo o no queste gocce?>>
<Sì> risposero in coro Jennifer e Tom. Quel momento arrivò e, dopo aver piantato le tre gocce un’ondata di vento li spostò di qualche metro,  ma loro resistettero. Quando tutto si fermò  tre corde molto robuste scesero dal cielo. I tre avevano un po’ di paura ma si fecero coraggio e salirono.
     Arrivati lassù si buttarono sopra le nuvole senza paura di cadere e si fecero avanti per raggiungere l’ enorme casa dei Troll. Arrivati si fermarono davanti al portone,  si guardarono e Jon pigiò un gran bottone d’ oro:
<<Drin, drin...>>
<Ma chi è a quest’ ora ?>> domandò il papà Troll.
La famiglia troll era uguale a quella di mamma Luisa e papà Gigio. C’ erano due bambini Trolsi e Tolsi, una mamma Tolsisa, un papà Trolsiso e ovviamente la magnifica renna d’ oro.
 <<Calmati amore - disse mamma Troll - saranno qui per mangiare>>. A questo punto  mamma Troll aprì la porta e Jennifer un po’ impaurita disse:
<<Volevamo consegnare la chiave del recinto della renna d’ oro>>.
<<Uh, grazie, forse qualcuno l’ha buttata di sotto - disse guardando i due fratelli - Volete fermarvi a mangiare?>>
Il papà Troll  “ruggì ”un po’ ma dopo i tre ospiti si fermarono pranzo. Dopo il pasto la mamma Troll  prese i tre ospiti e li portò davanti al recinto e chiamò la renna con un fischio.  Loro la guardarono stupiti e Tolsisa chiese:
<< Volete toccarla?>>
<<Sì >> risposero in coro.
<<Si, va bene, ma non svegliate mio marito, se no si arrabbia>>.
<< Va bene>>.
     Da quel giorno la casa Troll fu sempre aperta e Jon e Jennifer diventarono amici di Trolsi e Tolsi e Tom divenne la loro mascotte (a volte facevano toccare la renna agli estranei però solo quando papà Troll dormiva!).
      Tre corde colorate
 
di Rehman

         Un giorno un bambino di nome Luca va  in montagna con i suoi genitori.   Luca  trova  una nuvola da cui scendono tre corde: una rossa, una verde ed una nera.  Il ragazzo tira la corda verde e dalla nuvola scende un mago che può fare di tutto.
          I genitori di Luca si preoccupano del loro bambino. Il ragazzo chiede al mago da dove  sia venuto e quello  gli dice che  è venuto da un castello magico,  gommoso come un mashmellow, un castello  che si può mangiare. Quando si mangia il castello ricresce.
     Il mago vuole uccidere Luca perché con tutte le domande che ha fatto si è seccato.
    Il maggior potere del mago è  quello di esaudire i desideri degli altri. Luca dice che vorrebbe che tutto tornasse alla normalità,  al momento prima dell’apparizione del mago. E tutto torna normale.
  Ora Luca decide di tirare la corda nera ed immediatamente il cielo diventa nero, scoppia un terribile temporale con fulmini e tuoni e tanta pioggia.  Il ragazzo e la sua famiglia si bagnano come pulcini.
      Allora Luca tira la corda rossa e subito un meraviglioso arcobaleno con tanti colori spunta nel cielo seguito da un bel sole caldo che li asciuga.
      Luca con i suoi genitori tornano a casa felici e contenti.

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