Ma non siamo in gabbia: siamo pronti a scattare! |
Una giornata delle
elementari 1
Il terremoto a scuola
di Jacopo
Il terremoto a scuola
di Jacopo
DATI:
terremoto, bottiglietta, dettato penna, banco, giardino, suolo, compagni,
insegnante, la fila, paura, la preside, il telegiornale, classi
Era una mattina normalissima di ottobre,
la nostra maestra ci stava dettando un testo. Mi ricorderò per sempre come
dettava la mia maestra: girava tra i banchi senza fare nessun rumore, leggeva
molto lentamente con voce espressiva.
Ad un tratto Emma inizia a vedere che la sua acqua
nella bottiglietta inizia a vibrare, Paolo sente sotto i piedi una vibrazione
spaventosa, il mio cancellino comincia a muoversi e tutti urlano TERREMOTO!!!!!!!!!!
Allora la maestra urla: "Tutti sotto il
banco!" L’insegnante esce dalla classe e si consulta con le altre maestre.
La maestra ci dice di alzarci e metterci
in fila indiana e tutti insieme scendiamo contro la parete. Eravamo tutti
terrorizzati, ci stringevamo le mani con una forza immensa, la maestra ci ha
portato in giardino e tutti insieme ci siamo messi in cerchio.
Ad un tratto arriva la preside e spiega che era
stata una scossa che arrivava da Novara.
Risaliamo in classe e finiamo il
dettato. Alla ricreazione con l’ipod di Alessandra sentiamo la radio.
Tutti i compagni ci consultano se avevamo sentita la vibrazione.
Arriva dopo la ricreazione la maestra di
matematica, all’intervallo lungo ci chiediamo tutti
insieme se sarebbe tornata o no. Qualcuno era ancora terrorizzato ma altri erano tranquilli.
Dopo
tutti insieme siamo andati all’oratorio a toglierci i pensieri.