Sono a Vicenza, in una camera d’ albergo, una
sera d’ ottobre.
di Sofia
Sono a Vicenza, in una camera d’ albergo,
una sera d’ ottobre. Ho acceso la televisione e sono entrata in doccia, ad un
certo punto ho sentito uno strano rumore…. Sono uscita dalla doccia tutta
bagnata e vidi il vaso dell’ albergo per terra. Mi insospettii: chi era stato?
E perché?
Ho preso la scopa e
incominciai a pulire il disastro commesso da non so chi, poi chiamai la
reception; una signora molto scortese mi ha risposto:
<<Cosa posso fare per
lei?>>
<<Salve>> dissi
io <<c’ è qualcuno in camera mia che mi da fastidio>>
<<Ok, le mando subito
il facchino>>.
<<Sì, ma si muova>>.
Lei ha attaccato e io in
preda al panico mi sono sdraiata sul letto
dell’ albergo.
Dopo qualche istante sentii
un rumore: sembrano dei passi, ma non passi qualunque, sono sicuramente passi
da donna perché è come se un tacco di una scarpa battesse sul pavimento di
legno massiccio.
Dopo circa mezz’ ora ho sentito bussare
alla porta: è il facchino che finalmente è arrivato, gli raccontai tutto quello
che avevo sentito, lui ha perlustrato la camera e mi ha detto che non mi devo
preoccupare. Io mi sono messa a letto e ad un certo punto ho risentito quel
rumore in bagno, ho chiuso la porta così da “intrappolare” la donna misteriosa.
Dopo alcuni istanti, con le mani che mi tremavano, ho aperto la porta del
bagno, in quel momento non trovai niente, solo dopo mi accorsi di un batuffolo di
pelo: lo toccai e lui improvvisamente si è mosso. Da un batuffolo di pelo mi
ritrovai di fronte un piccolo e tenero gattino bianco e nero con dei bei occhi
verdi. Ho chiuso la porta del bagno e sono andata in cucina a prendergli del
latte, glielo posi davanti e lui tutto in un sorso lo bevve.
Da quel piccolo gesto diventammo amici
inseparabili!!!!
Appena scesa dal bus affollato, Anneve Summers passò da una mano all'altra la sua pesante valigia e s'incamminò per il viale ombroso (Autore ignoto).
di Fabrizio
Appena dal bus affollato, Charlotte Plenx passò da una mano all’ altra la
sua pesante valigia e s’incamminò nel viale ombroso. A un certo
punto vide una luce e una scritta: “ La discuteca de Espagna” e decise di
entrare. Dentro vide tante persone che ballavano, molte più che ballare
saltavano per l'ubriachezza. Un tizio le chiese se voleva ballare e lei accettò.
Dopo si presentarono: Charlotte Plenx e Gustavo Gorundo. Il ragazzo le
offrì da bere e senza accorgersene, lui, le mise nel bicchiere una pastiglia.
La invitò a casa a dormire insieme. Durante la notte Charlotte si alzò perché non stava bene, cadde e
picchiò la testa contro lo spigolo del comodino.
Si dimenò per poco e poi morì! La droga aveva fatto effetto!
Il treno
sarebbe arrivato tra poco e il capostazione, che s'era quasi appisolato sul
libro dei conti, si alzò per cambiarsi la giacca (Bang, Sulla strada ferrata, 1886).
di Ippolito
Il treno sarebbe
arrivato dopo poco e il capostazione, che si era quasi appollaiato sul libro dei
conti, si alzo per cambiarsi la giacca. Era una giornata torrida a Sidney e il
treno di lì sarebbe andato a Darwin City, quindi la nuova ferrovia avrebbe
tagliato in due l’ Australia. Arrivato il treno, Mr. Arnold, un uomo grasso ma
alto con i baffi neri, salì sul vagone panoramico, un luogo di osservazione del
paesaggio australiano con all’ interno un piccolo museo su l’Australia e “l’
Australian-Express “.
Circa dopo sei ore
Mr. Arnold nota una piccola macchia in
fondo al deserto: erano indigeni aborigeni che si avvicinarono sempre di più ed
a un tratto: BOOM!, si sentì uno scossone, erano aborigeni che cavalcavano Mustag,
avevano la pelle dipinta con segni e possedevano lance rudimentali. Per fortuna
il rostro scaccia-mandrie sulla punta della
locomotiva mandò via gli indigeni.
Il giorno seguente
il treno si fermò per un’ escursione nel deserto, Mr. Arnold notò canguri ad
altri animali, ma venne incuriosito dagli emù, uccelli simili a struzzi ma più
piccoli.
Il penultimo
giorno il treno entro nella foresta, anche lì si fecero escursioni. La foresta
ululava di uccelli tropicali e mammiferi marsupiali. Vicino a Darwin City il
treno deragliò, ma Mr. Arnold riuscì ad arrivare.
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