Rita Levi Montalcini
di Sarah
di Sarah
Da
bambina sono stata disubbidiente e ribelle.
Volevo
a tutti i costi una vita diversa.Mi piaceva studiare;
volevo aiutare gli altri: e allora studiavo e sperimentavo.
In anni difficili ho realizzato il mio sogno: diventare medico.
Da allora gli ospedali sono diventatati la mia casa
e la mia famiglia tutte le persone che ho aiutato.
Son passata ad altra vita in maniera serena
sapendo di aver lasciato dietro di me
scoperte importanti e sorrisi ritrovati.
Zio Marco
di Jacopo
Ero pieno di vita,
ma l'ho persa da giovane.
Ho avuto due figlie bellissime
e ho voluto tanto bene al mio piccolo nipotino.
In una giornata di sole
gli ho regalato un palloncino
e gli ho detto addio.
Il maratoneta
di Giovanni
Sono qui che sto correndo
In mezzo alla natura, tra le montagne,e non so ancora che fra poco
non ci sarò più.
Il freddo mi assale.
Penso ai miei figli, a
mia moglie che non
rivedrò più.
Un bacio a chi mi ha voluto bene.
Dal cielo vi seguirò
Lungo il sentiero delle vostra vita.
Giovanni
di Nina
Briosco, Piazza Chiesa Vecchia |
Era nonno di tanti nipoti
Si chiamava Giovanni,
ma tutti lo chiamavano Gianni.
Dopo novantasei anni di “battaglie”, un po’ stanco,
si mise a dormire per poi riposare
nella sua città natale, Briosco Brianza.
Emilio, il fumatore di pipa
di Maria
La disubbidiente
di Maria
Sono Emilio, sono morto perché fumavo molte pipe
e perché ero anziano.
Ma un giorno andai verso una collina
Ma un giorno andai verso una collina
e mi addormentai per lunghi, lunghi anni.
"Gli vorremo sempre tanto bene e rimarrà nel nostro cuore"
"Gli vorremo sempre tanto bene e rimarrà nel nostro cuore"
scrissero i suoi cari.
di Sofia
Abitavo in un paesino vicino alla foresta:
mi piaceva entrare in quell’
ombra scura
anche se i miei genitori me l’ avevano proibito.
Mi pentii quella volta che non vidi quel sasso che mi portò giù, giù in quel burrone.
Quando scendevo, urlavo e sentivo
sulla mia pelle le lacrime spensierate dei miei genitori.
Pensavo: ero morta, era finita,
e guardai in su l’ ombra del sole sparire piano piano.
L'atletico
di Sofia
Mi chiamavano “La Freccia Rossa”
perché avevo la capacità di correre più veloce del
vento.
Quell’ incidente stradale mi portò un dolore
immenso. Non potevo più usare la gambe, tutta la mia vita.
Ero solo, sconsolato e decisi che era giunta la mia ora:
mi buttai giù dalla finestra.
Non urlai quando lo feci,
anche se la paura mi saliva su per la schiena.
Stavo ancora cadendo, la morte era vicina
e sentii le gambe rifare il loro dovere.
Terminai con un sorriso la mia vita: prima non avevo niente,
ma adesso ho tutto.
Antonio Fucile
di Lorenzo
di Lorenzo
Io che alla base militare sparavo
i nemici che volevano invaderci,
fino a quando una bomba, caduta dal cielo,
mi colpì e volai via, nell'oltretomba.
Solo ora penso che io, se fossi sopravvissuto,
il giorno dopo sarei tornato dalla mia bella, bellissima famiglia.
Lee Chong, il costruttore di penne
di Rehman
Sono nato
sognando di fare il costruttore
di penne da scrivere diverse dal solito.
Da adulto però facevo l’insegnante.
Sono poi riuscito finalmente a costruire
penne fantastiche:
lucide, lisce da toccare, di tanti colori,
che scorrono meravigliosamente sulla carta.
lucide, lisce da toccare, di tanti colori,
che scorrono meravigliosamente sulla carta.
Però un giorno sono scivolato
sbattendo la testa
su una penna bellissima, appena inventata,
caduta con la punta in su.
su una penna bellissima, appena inventata,
caduta con la punta in su.
Sono morto e non ho più costruito le penne
che sognavo.
Mill, l'olimpico
di Rehman
Mi chiamo Mill, fin da piccolo sono stato
appassionato di sport.
Il mio sogno era: vincere le olimpiadi.
Mi sono tanto allenato nella corsa e
quando ero pronto
per partecipare ai giochi, due persone mi hanno rapito
chiedendo un riscatto e poi mi hanno ucciso.
per partecipare ai giochi, due persone mi hanno rapito
chiedendo un riscatto e poi mi hanno ucciso.
Il sogno più grande della mia vita
si è
sfortunatamente concluso.
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