giovedì 21 febbraio 2013

WHAT IF 1

Supponi che piova, e che le gocce siano solide e restino immobili nell'aria.
(4 da TTCT: Torrance Tests of Creative Thinking)


                                     L'universo di Micheal
                                                di Jonatan

Mille e milioni di anni fa nello spazio, c'era un bambino di nome Micheal: simpatico, scherzoso, con molti amici.

 Micheal frequentava la scuola media Universe College: andava a scuola con i suoi amici Jessy e James.   

Mille e milioni di anni fa nello spazio, c'era un bambino di nome Micheal: simpatico, scherzoso con molti amici.

Un giorno Micheal sul suo telefono guardava le previsioni del tempo che dicevano “Nuvola rossa"   (che voleva dire pioggia). In quel momento James disse: "Ma che cosa dici Micheal, c'è il sole, non lo vedi?"Micheal rimase zitto...

Poco dopo durante la verifica di matematica Micheal disse: "Sì, sì, sì piove!! Vedi James piove, piove ?!Ma così non potrò fare la partita di calcio!!".

Usciti da scuola, Jessy notò che pioveva ma... "AAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!  La pioggia rimane sospesa nell'aria" disse James. E così anche lui.

Solo Micheal poteva salvarli e perciò andò dal capo anziano a prendere un orologio che si chiamava "Magic Clok". Se lui spostava le lancette in avanti il tempo andava avanti, se lui faceva il contrario, indietro.

Lui lo fece andare avanti e la sua vita continuò così, con un orologio alla moda e il tempo nel suo polso.
 

                               Se le gocce di pioggia smettono di cadere
di Simone
 

     C’era un paese molto lontano dalla città.  Un giorno i cittadini sentirono al telegiornale che circolava un pazzo, che voleva fermare il tempo.
       Due settimane dopo il pazzo arrivò:  aveva un mantello nero e una maschera rossa fuoco con delle strisce nere (mi sa che era tifoso del Milan). Era molto alto, magro e con poca barba.
      Il pazzo si fiondò alla macchina del tempo e la bloccò, si fermò tutto: i bambini che giocavano, gli uccelli che volavano  e persino le gocce della pioggia, tutto era immobile.
      Passarono giorni, mesi e anni finché un giorno il pazzo decise di riportare tutto alla normalità. Ritornò alla macchina del tempo e la sbloccò. I bambini ricominciano a giocare, gli uccelli a volare, ma le gocce di pioggia non ripresero a scendere, quindi il pazzo spaventato scappò. Dopo qualche ora la polizia venne a sapere di quest’ uomo: dovevano trovarlo a tutti i costi per sbloccare le gocce. Verso sera i poliziotti stavano per arrendersi, ma a un certo punto videro una persona che assomigliava al pazzo perché aveva una maschera, quindi cominciò l’inseguimento con le macchine. Dopo alcune ore che si inseguivano, il pazzo sbandò e fu catturato, ma la polizia si accorse che era un'altra persona, perché aveva la maschera verde, invece che  rossa e nera.
      I poliziotti per caso entrarono poi in un bar e lì trovarono il  vero pazzo e lo catturarono.
      Le gocce di pioggia  ripresero  a scendere e a rinfrescare la terra.
  
Un aspirapolvere  a New York
di Lorenzo
 
               Il giorno 28 giugno 2095 a New York successe una cosa al limite dell'impossibile: la pioggia era ferma nell'aria. 
           Quel giorno i bambini avevano smesso di seguire la lezione; i grandi non lavoravano, insomma nessuno faceva il proprio dovere ma guardava con occhi spalancati la pioggia ferma nell'aria. 
                Da quel giorno non ci fu più sole o neve ma solo questa strana pioggia. 
               Joe, un bambino di undici anni formulò una teoria: Zeus era morto!!!! 
             Joe, venerdì tredici, partì per l'Olimpo che, secondo lui, era a ovest, ma dopo 200 Km sulla sua BMW 3000 si arrese e provo a nord e a sud. 
              Alla fine si ricordò che gli dei non esistevano. 
           Il ragazzo allora capì che quello strano fenomeno era l'effetto di un miscuglio: l’ H209 cioè H2O e un elemento mai visto prima O9 che è utile per la fertilizzazione.
      Grazie a questo miscuglio, si era formato un nuovo gas che fermava i normali eventi  meteorologici. 
         Joe costruì un mega aspirapolvere che risucchiò tutto l'H2O9 nell'aria e così ricominciò a piovere in modo normale. 
             Il ragazzo ebbe un attacco di cuore e morì.

            Problemi in cantina
di Fabrizio



     Era una mattina d’ estate molto assolata e con circa 25° all’ ombra. Un  caldo afoso: era una vera sofferenza andare a fare la spesa. Io stavo in camera mia a giocare con la Wii. Mentre giocavo, si sentì un fracasso: “Crash!”
      All’ inizio non me ne interessai, ma poi volli andare a vedere giù in cantina e trovai una persona  con la faccia gialla, interamente tatuata e con qualche cicatrice. Era alto e abbastanza grasso, vestito un po’ da barbone con le scarpe bucate!
      Stava maneggiando una chiave inglese su una specie di marchingegno.         
      Avevo una paura tremenda e scappai su. Dissi a mia madre chi c’era in cantina: “Mamma, mamma, c’ è un barbone in cantina!”
     All’ inizio non  ci credette, ma poi scese e lo vide. Risalita, prese il mio cellulare, perché  non trovava il suo e chiamò la polizia.
      Il telefono squillò ininterrottamente per due minuti, ma non risposero.
      Ci provò e riprovò, ma non rispose nessuno.
     Ogni giorno scendevo a vedere cosa faceva e mi accorgevo che il marchingegno si ingrandiva di giorno in giorno.
      Ma non solo il marchingegno si ingrandiva, ma anche la puzza della cantina aumentava!
      Un giorno sentii un urlo del barbone: “Ho finito!”
      Sempre il barbone: “Oggi stesso lo farò funzionare!”
      Scesi e per mia sfortuna mi vide: “Ah, un ragazzino, vuoi allearti con me?” “No!” dissi.
      “Allora aziono il macchinario!”
      Tirò una leva e delle luci si accesero.
      Uscii di corsa e vidi delle nuvole da cui pioveva: “Tok, tok”
      La pioggia era SOLIDA!
    Questa era solo il primo problema che succedeva! L’ acqua si fermava a due metri da terra!
    Scesi in cantina, presi il mio skateboard e ruppi il marchingegno; da esso uscì del fumo e poi scoppiò.
   Lo scienziato si trasformò in una persona che conoscevo abbastanza bene: Rafael Nadal!
     Il tennista spagnolo più forte del mondo.

Con un razzo intorno al mondo
di Jacopo
                  Sono un ragazzino che abita a Milano e ama tantissimo la pioggia.

            Qualche anno fa, purtroppo, la pioggia era “scomparsa“, e non si sapeva il perché; tutto il mondo non sembrava sentirne la mancanza, mentre a me mancava tantissimo.

            Avevo notato un fatto strano: in autunno, inverno e primavera, nell'aria si formavano delle piccole gocce di ghiaccio; su un libro avevo letto che questo fenomeno era stato chiamato ”acqua ghiaccio”.

            Un giorno, una scienziata famosa in tutto il mondo tenne una lezione sul clima nella mia classe, ed io pensai di chiederle se c’era un modo per far tornare la pioggia.
            La scienziata spiegò che l’unico modo per risolvere il problema era quello di far partire un razzo che facesse sciogliere le gocce di ghiaccio sospese; questa operazione però doveva essere fatta subito, perché altrimenti tutte la piante sulla Terra sarebbero morte e si sarebbe interrotto il ciclo vitale.
            Mi proposi subito per essere io la persona che salisse su quel razzo.
            Fu una esperienza bellissima: il progetto si completò al meglio e subito tornò a piovere.
            Tutti erano felici, soprattutto io perché mi ero fatto un giro in alto nel cielo ed ero diventato un ragazzino importante.
            Festeggiammo fino a sera, giocando a palle di acqua ghiaccio.
               

  

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