Ecco la situazione di partenza
Entra in gioco adesso il senso di mancanza.
Tuttavia ora prova la sensazione di vedere davvero
gli amici.
Ed ecco, improvvisamente, la scoperta.
Il protagonista è solo uno che sta fuori posto, e ne
prova dolore.
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U. Fiori
Compagnia
Verso l’ora di cena,
mentre tutti si davano da fare
in soggiorno, in cucina,
invece di dare una mano
sono uscito sul terrazzino,
all’aria fresca,
con tutta la vista intorno.
Là dietro li sentivo ancora
bene
chiamarsi, ridere;
di colpo, però, mi mancavano.
Erano più lontani dei palazzi
dall’altra parte del campo
– sei, sette in fila –
con tutte le luci accese.
Eppure proprio ora
che non li avevo più di fronte
mi venivano incontro. Nei
segnali
lungo la ferrovia, nell’erba
gialla,
nel muro cieco, li riconoscevo.
Sentivo, ora, che loro – alle
mie spalle –
erano fatti della pasta del
mondo,
solida, chiara. E io, di niente.
Niente: la slogatura
tra una stanza affollata e
l’orizzonte.
(Da Umberto Fiori, Chiarimenti, Marcos y Marcos 1995)
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Note
19. muro
cieco: muro senza aperture, senza finestre
23. slogatura: distorsione delle
articolazioni; ma anche, etimologicamente, l’essere fuori dal proprio luogo
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Visto da noi
Beatrice |
Jonatan |
Maria |
Ippolito |
Benedetta |
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