Scheda di Jacopo
Identikit
Autore:
Stefano Benni
Titolo:
Bar Sport
Casa
Editrice: Feltrinelli
Anno
di stampa: 1997
Descrizione del personaggio
(pag. 29, il Professore.)
Il professore Piscopo era un signore distinto, con una bella barba sale
e i baffetti aglio olio e peperoncino. Quando nel suo bell’accento partenopeo
raccontava con la stessa enfasi il suicidio di Seneca o l’atterramento di
Savoldi, dentro al bar non si sentiva volare una mosca. “L’ha detto il
professore” era una frase che troncava qualsiasi discussione. Le sue
divagazioni sulla natura dell’animo umano e sul significato dell’esistenza
erano ascoltate con grande attenzione e alla fine tutti, poiché non avevano
capito quasi niente, facevano la faccia triste e si davano delle gran pacche
sulle spalla dicendo “Coraggio, amico mio, cosa vuoi farci” e tiravano grandi
sospironi.
Descrizione luogo
(pag. 87, Notte d’estate)
Quando arriva agosto, il bar si trasforma. Divanta il bar di quelli che
restano in città: i freni inibitori s’allentano.
L’estate più famosa fu quella del ’68.
Era così caldo che i coccodrilli scappavano delle magliette e andavano a
tuffarsi nelle granite al tamarindo. Antonio, il barista, serviva inapputabile
in giacca bianca e in stricchetto, ma girando dietro il bancone lo si poteva
scoprire in mutande, con le gambe a mollo in un secchiod’acqua. Si bevevano litri di bibite ghiacciate, e le
pance si spostavano con rumore di risacca. Nel cielo, una luna allucinante
portava alla pazzia. Ogni tanto s’alzava il grido “Andiamo a mangiare il
pesce”, ma nessuno aveva la forza di alzarsi dalla sedia.
Alimentazione
(pag. 13, la Luisona.)
La
Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando
il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre previsioni del tempo. La
sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a
uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perché il suo gesto malvagio
conteneva già in se la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena
un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci
dolori. La Luisona si era vendicata.
Incipit
Al
bar sport non si mangia mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente
coreografica.
Ultime righe
Il
Cinno, di nascosto, mangia i re magi e scappa a confessarsi.
Valutazione analitica
Io avevo già visto il film del libro un po’ di anni
fa.
Questo libro mi è piaciuto molto perché
parla di questo bar un po’ anni 70 in cui si parla solo di donne, di paste e soprattutto di
sport.
Mi è piaciuto molto anche perché fa ridere,
lo consiglio a chiunque ami i romanzi.
Valutazione olistica
*****
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