lunedì 20 ottobre 2014

UNA GIORNATA DEI MIEI TRENTA ANNI 2

I trenta anni di Rehman General Manager 

     Oggi è il mio trentesimo compleanno e lo festeggio nel mio Hotel “King Palace” che è a Jaipur, nel Rajasthan, in India del nord, vicino alla capitale Nuova Delhi. Questo Hotel è stato fatto costruire da mio papà quando avevo sette anni, adesso lavoro qui nel ruolo di GM che significa General Manager.
     Come regalo di compleanno, ho ricevuto quattro biglietti per andare a visitare New York in America. Così il giorno seguente, alle 10:30 di mattino, tutti e quattro, io, mia moglie, i miei figli Amira e Mahir, andiamo all'aereoporto. Arriviamo a New York alle 6 di sera.
     La mattina seguente andiamo a visitare tutte le cose attraenti e interessanti di questa città, per ultimo anche l'Apple Store dove abbiamo comperato 4 I Phone 10, uun I Pad Air 3D Smart 3 e un I Phone 11Z Oro, quello nuovo trasparente di vetro.
     Oltre al mio lavoro di General Manager, svolgo anche l'attività di famiglia, il gioielliere come mio padre a mio nonno prima di me.
Il terzo giorno di vacanza ricevo la chiamata di un cliente che vuole acquistare: due collane di rubini, due paia di orecchini d'oro con diamanti e dieci fili di zircone colorato. Essendo questo un cliente molto importante ho deciso di ritornare in Italia prima del tempo dove ho cercato di procurarmi  dal mio fornitore di fiducia la merce richiesta dal cliente che, contento, l'ha acquistata e mi ha fatto guadagnare.
     Secondo me sarebbe meglio non diventare grandi, ma restare ragazzi perché da giovani ci si diverte molto, mentre da grandi si deve lavorare seriamente per poter mantenere la famiglia. Si comincia ad avere responsabilità già durante gli anni di studio quando bisogna fare molti esami per diplomarsi e poi laurearsi.

I trenta anni di Arlene fisioterapista
     E sì, sono passati proprio 17 anni da quando scrissi quel testo in terza media nel quale dovevo scrivere cos'avrei fatto a 30 anni.
    Bhè, oggi 1 ottobre 2031, parto con mia figlia Erika, di soli 18 mesi, verso la mia città natale. Da Lugano a Milano saranno circa due ore, o anche di meno.  Mia figlia, una piccola bimba paffutella, con degli occhi color azzurro, come l'acqua, con un nasino a patata e con i riccioli biondi, sembra proprio una bambolina, ma la cosa più carina che ha sono le sue guance, morbide e rosse. L'ho concepita proprio due anni fa, dopo i mondiali di nuoto a Roma nel 2028, dove arrivai prima nel 100 rana, portandomi a casa la medaglia d'oro, e seconda nei 200 rana, con la medaglia d'argento. Del padre non ho notizie: mi ha mollata dopo che ho partorito Erika perché non voleva figli e perché per lui era troppo presto diventare padre.
     La mia carriera agonistica è finita dopo i mondiali, cioè all'età di 28 anni, l'età media di un nuotatore, anche se devo dire che la mia "vita sportiva" è stata molto attiva, piena di momenti alti, cioè di momenti in cui vincevo sempre, e di momenti bassi, in cui non riuscivo a migliorare i miei risultati. Qui, a Lugano, faccio la fisioterapista, il lavoro che ho sempre sognato da piccola, che ora si è avverato. Questo lavoro mi impegna troppo, ma anche con questo riesco a prestare attenzione al mio piccolo fiorellino.
     Finalmente sono riuscita a trovare una settimana di vacanza e quindi mi è venuta subito l'idea di ritornare a Milano. Non vedo l'ora di rivedere i miei parenti, i miei amici e soprattutto la mia piscina, dove mi sono allenata con impegno per tanti anni per poi ottenere risultati importanti. Inoltre, manca poco al 60° compleanno di mia madre, meno di cinque giorni, e sono molto felice di festeggiarlo anche con Erika.
     Non vedo l'ora di mettermi al volante e di arrivare a casa, così potrò riabbracciare i miei  genitori.
     Uh guarda, Erika si è svegliata... è ora di partire.

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