«Mister Putin, le racconto mia figlia»
Una padre olandese si rivolge al presidente russo e racconta la figlia 17enne morta nella tragedia aerea
«Signor Putin, ringrazio i separatisti ucraini per l’omicidio della mia amata e unica figlia Elsemiek. Lei non la conosceva, signor Putin. Aveva 17 anni. Lo sa che voleva diventare ingegnere? Sa cosa avrebbe fatto l’anno prossimo con le sue amiche del cuore?». A scrivere è un padre olandese che si firma così: «Hans de Borst di Monster, la cui vita è distrutta».
Una lettera aperta indirizzata al presidente russo
rimbalza virale su Internet. Tra i girasoli dell’Ucraina Hans ha perso
la figlia e la ex moglie, due dei 193 olandesi sull’Amsterdam-Kuala
Lumpur. Fino a ieri l’Olanda aveva vissuto la tragedia quasi con
silenziosa incredulità. Poche bandiere a mezz’asta, nessuna grande
cerimonia di lutto, i festival d’estate come il megaconcerto Crazy Sexy
Cool di Rotterdam che hanno proseguito con musiche e bevute. Il dolore e
la rabbia di un popolo hanno trovato spazio nelle piazze di Internet o
nei servizi delle tv internazionali. «Hanno ucciso quasi duecento
olandesi - scrive Casper van Nierop su Facebook -. Perché non mandiamo i
paracadutisti a recuperarli?».
La Bbc intervista in Olanda la sorella
di una giovane malese morta con il marito e i quattro figli che
tornavano a casa dopo alcuni anni all’estero: «Era una ragazza gentile,
vogliamo solo riaverla qui prima possibile».
Invece Hans de Borst
intinge il dolore nell’amarezza. Racconta la vita che sua figlia non
vivrà: «L’anno prossimo, signor Putin, Elsemiek avrebbe superato la
maturità con le amiche Julia e Marina. Era brava a scuola. Progetti?
Voleva iscriversi all’università di Delft, fare ingegneria. Non vedeva
l’ora. E adesso all’improvviso non c’è più. Dal cielo l’avete abbattuta in un Paese straniero dove c’è una guerra in corso».
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