martedì 11 febbraio 2014

ALLA TRIENNALE DI MILANO

'Gola. Arte e scienza del gusto' 

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31 Gennaio. 12 Marzo 2014.
Triennale di Milano
ARTE
Il cibo è sempre stato fonte di uno dei maggiori piaceri della vita. Il buon cibo gratifica, appaga, consola, ed è una risorsa che ci sostiene persino quando i nostri affetti non lo fanno. Se tante scuole morali ci hanno sempre messo in guardia dai suoi eccessi, è proprio perché si tratta di un piacere universale, accessibile a tutti, a ogni età, condizione sociale e livello culturale.
Se il gusto è sempre stato riconosciuto come un ingrediente chiave della nostra vita emotiva, oggi la scienza sta cercando di capire perché lo sia.

Anche molti artisti ne hanno fatto l’oggetto esplicito della loro ricerca, della loro curiosità e del loro divertimento, mettendone a fuoco aspetti che nelle nostre vite distratte spesso ci sfuggono.
La risposta alla domanda “si può discutere del gusto?” e dunque: sì, si può parlare del gusto. Non solo per celebrarlo o al contrario per mortificarlo. Ma per capirlo. Forse, anzi, non solo si può, ma si deve.

Prova certamente a farlo la nuova mostra di arte e scienza “Gola. Arte e scienza del gusto”, prodotta da Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano. Progetto di Giovanni Carrada a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella.

La mostra si snoda attraverso cinque aree tematiche all’interno di ognuna della quali viene sviluppato un tema mediante: un video che presenta il racconto scientifico di base, una o più opere d’arte, e uno o più exhibit che illustrano aspetti e curiosità collaterali:

1) I dilemmi dell’onnivoro
In che modo e perché  l’evoluzione ci ha “nascosto” una scelta alimentare complessa e difficile dietro un meccanismo emotivo basato sul piacere.

2) I sensi del gusto
Come tutti i sensi partecipano alla valutazione del cibo in base a criteri incisi nel nostro DNA, quindi molto simili in ciascuno di noi, per poi integrare tutte le informazioni in un’unica sensazione.

3) Buono da pensare
Dove non arriva la biologia, arriva l’esperienza – nostra, ma soprattutto degli altri – attraverso una serie di meccanismi di apprendimento dai quali dipendono la straordinaria diversità delle culture alimentari del mondo e l’identità stessa di ciascuno di noi.

4) I segreti dei cibi-spazzatura
Oggi alcuni cibi iper-appetibili, creati dall’industria in modo da risultare “irresistibili”, grazie al loro mix di nutrienti stimolano in maniera innaturale i meccanismi cerebrali della gratificazione e dell’attenzione, fino a creare forme di vera e propria dipendenza.

5) La ri-costruzione del gusto
Come superare il conflitto che si è creato fra meccanismi naturali del piacere a tavola e le esigenze di un’alimentazione sana?
Artisti presenti:
Cheryl Donegan, Marina Abramovic, Sophie Calle, Ernesto Neto, Anri Sala, Boaz Arad, Gabriella Ciancimino, Jørgen Leth, Sharmila Samant
, Martin Parr, Christian Jankowski, Hannah Collins, Marilyn Minter.

Sophie Calle ci mostra in una serie di foto i piatti che compongono la speciale dieta monocromatica (= di un solo colore).   

Marina Abramovic in un video addenta e poi mangia fino alla fine una cipolla cruda.

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