mercoledì 23 gennaio 2013

27 GENNAIO: GIORNO DELLA MEMORIA


Mappa con i campi di concentramento in Germania e Polonia

(liberamente tratto da Wikipedia)

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.

Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall'ONU.

Sul Corriere della sera le leggi raziali in Italia- 11 novembre 1938

ALCUNI FILMATI
(clicca per vedere)
    8 minuti
Documentario

Tg1 tv7 del 28 gennaio 2012 - Shoah

     1 ora e 15 minuti 

E' il primo film documentario in 3D girato ad Auschwitz. È stato realizzato in occasione del Memory Day della Shoah 2012, la giornata mondiale decisa dall'Onu in ricordo delle vittime della deportazione nazista. Partecipano gli ex deportati italiani Shlomo Venezia (autore del libro "SonderKommando 182727" tradotto in 24 lingue), Andra e Tatiana Bucci (sopravvissute agli esperimenti di Mengele), Goti Bauer (testimone anche della deportazione ungherese), Sami Modiano (che appena liberato ha testimoniato al processo contro Rudolf Höß capo del lager), Piero Terracina (sopravvissuto assieme a Primo Levi, ha assistito alle riprese dello storico film russo presentato come prova al processo di Norimberga). I testimoni raccontano i fatti nei luoghi esatti in cui si sono svolti a Birkenau e ad Auschwitz. Le riprese in 3D mettono in risalto il rapporto tra gli uomini e lo spazio nel lager. Le grandi dimensioni, gigantesche per i chilometri quadrati di territorio occupato, un'enorme fabbrica della morte con baracche, forni crematori, camere a gas, torrette, filo spinato elettrificato. Le piccole dimensioni, i soffocanti spazi in cui i deportati erano costretti a sopravvivere in attesa della morte certa, sempre stretti uno affianco all'altro, nelle cucce a tre piani, nelle latrine, nel freddo all'alba durante l'appello, spazi sempre più soffocanti. "Le non persone" è stato realizzato con la collaborazione del Museo di Auschwitz.

Trailer del film Il bambino con il pigiama a strisce
 Il bambino con il pigiama a righe.jpg
Berlino, anni Quaranta. Bruno è un bambino di otto anni con larghi occhi chiari e una passione sconfinata per l'avventura, che divora nei suoi romanzi e condivide coi compagni di scuola. Il padre di Bruno, ufficiale nazista, viene promosso e trasferito con la famiglia in campagna. La nuova residenza è ubicata a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l'eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l'autorità materna e l'odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno intenderà (soltanto) il suo cuore e supererà le recinzioni razziali. 

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