venerdì 16 novembre 2012

UNA STORIA DA DUE PUNTI DI VISTA

            Il terremoto a scuola
di Karen
IL MIO PUNTO DI VISTA

      Ero in quinta elementare e per la prima volta in vita mia ho sentito il pavimento tremare.
      Quel giorno stavamo iniziando a fare la prova Invalsi di matematica quando una mia compagna ha sentito la sedia sollevarsi ed ha urlato: "Terremoto!". Noi bambini eravamo molto agitati e volevamo uscire dalla classe,  ma la maestra ci ha detto di stare fermi e  di non andare sotto il banco. 
     Poi c'è  stata un'altra scossa ed è  suonata la campanella. A quel punto la maestra ci ha fatto uscire in fila indiana e siamo andati in cortile.  Lì abbiamo trovato tutti i bambini della scuola e dell'asilo. Abbiamo aspettato l'ok del commesso per rientrare. In classe, abbiamo continuato la nostra prova Invalsi.
            120 parole.

IL PUNTO DI VISTA DELLA MAESTRA ANGELA

      Ero con i bambini della classe quinta, proprio durante la prova Invalsi di matematica, quando abbiamo  sentito un'onda sotto i banchi: era il terremoto.
      Ho cercato di tranquillizzarli e di non farli prendere  dal  panico. Per questo motivo ho evitato di farli mettere sotto i banchi e li ho fatto stare in silenzio. Probabilmente, se non avessi fatto così, tutti si sarebbero messi a piangere e ad urlare, creando solo confusione. Con molta calma, al suono della campanella, li ho portati in cortile e li ha contati.  
     Finito l'allarme, siamo tornati in classe e, senza perdere tempo, abbiamo ripreso la prova Invalsi con molta paura:  tutti per un'altra scossa, i bambini, forse, anche per la matematica.
                122 parole 


         Una prova di evacuazione dalla scuola
                                                 di Nina

PUNTO DI VISTA DI UN ALUNNO 
       Era una bella mattinata come le altre.  Durante la lezione di inglese, allimprovviso suonò la campanella in modo intermittente e prolungato. Tutti noi studenti erano eccitati e felici per ciò che stava avvenendo:  stava per iniziare la prova di evacuazione della scuola.
      Tutti esaltati, uscimmo dallaula, ci precipitammo giù dalle scale e andammo verso i giardini di piazza Bacone: il commesso controllava e  ci faceva attraversare la strada in tutta sicurezza.
     Cosa si può dire di questa giornata... ci siamo divertiti tantissimo per aver saltato un po di lezione.
(88 PAROLE)
 

PUNTO DI VISTA  DI UNA PROFESSORESSA
       Stavo facendo la mia solita lezione, quando ho sentito l’allarme  mi sono detta tra me e me: “Perché doveva suonare proprio adesso la campanella dell’allarme! Ora perdo gran parte dell'ora: dovrò poi cercare di recuperare in qualche modo il tempo passato così.”
      Uscita da scuola ancora un po’ seccata, con il registro sotto il braccio, sono andata con gli alunni nel nostro punto di raccolta. Poi siamo tornati in classe cercando di concludere la lezione. Ma i ragazzi erano molto agitati per l’imprevista bella puntata ai giardini! Li capisco: sgranchirsi le gambe è sempre un gran piacere.
(97 PAROLE)




Una nevicata improvvisa
 22 Dicembre 2009
 di Fabrizio
 

Il mio punto di vista


      Caro Diario, ieri io e Giulia abbiamo saputo di una notizia al dir vero stravagante, ma stravagante con la “S” maiuscola! Non saremmo andati a scuola! Niente lezioni, interrogazioni, verifiche e il cibo della Milano Ristorazione! 
      Mi chiedevo che cosa avrei fatto nella giornata  ma non riuscivo a rispondermi. Ho chiesto ai miei genitori se potevo giocare alla WII, mi hanno risposto di NO e sapete perché? Perché era mattino presto e avevo il permesso di  giocarci solo prima o dopo pranzo e solo per mezz’ora. 
      “Posso invece vedere la TV?”. Mi risposero di NO per lo stesso motivo. Allora mi misi a leggere un libro fino alle 11.30 e dopo giocai ala WII: sforai di un sacco la mezz’ora permessa  perché giocai anche dopo pranzo!

Il punto di vista dei genitori

     “Uffa, i nostri bambini oggi non vanno a scuola! Faranno solo chiasso e noi non potremo lavorare. “No, non potete giocare alla WII e vedere la TV perché è mattina presto.”  I bambini non smettevano più di lamentarsi, ma poi si misero a leggere un libro.  Prima di pranzo  demmo il permesso di giocare alla WII.
     Ma hanno disubbidito:  hanno giocato anche dopo pranzo!
 


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