martedì 13 novembre 2012

CAPPUCCETTI DI TUTTI I COLORI

Cappuccetto Viola
 di Beatrice
   
    C'era una volta una bambina socievole, gentile e sempre disponibile, che veniva chiamata da tutti Cappuccetto Viola poiché indossava sempre una mantellina viola.
    Un giorno sua madre la incaricò di portare alla nonna la focaccia e il vino, perché era ammalata e le avrebbe fatto piacere. La madre, però, ricordò a Cappuccetto Viola di non dare retta a nessuno nel bosco e di non perdere troppo  tempo.
    Allora Cappuccetto prese il cestino e si avviò nel bosco, diretta a casa della nonna. Poco dopo incontrò un lupo: “Ciao, bella bambina, come ti chiami e dove vai?” le chiese.  “Mi chiamo Cappuccetto Viola e sto andando dalla nonna a portarle queste cose”,  rispose lei indicando il suo cestino. Al lupo venne subito una brillante idea: “Cara Cappuccetto, perché non andiamo insieme dalla nonna? Ci faremo compagnia!”
     Arrivati davanti  alla porta della casa della nonna, suonarono il campanello e Cappuccetto  esclamò al lupo: “Brutto imbroglione! Speravi di mangiarci! Ma ora vedrai cosa ti aspetta!”
Il lupo, preoccupato, fece qualche passo indietro, ma era troppo tardi: la nonna aveva già aperto la porta e, con un bastone, iniziò a colpirlo, urlando: “Spelacchiato di un lupo, speravi di avere vita facile con la mia nipotina e con me? Hai fatto male i tuoi conti!” 
     Il lupo corse via a gambe levate e Cappuccetto e la nonna  gustarono tranquille la loro focaccia.    


Cappuccetto verde
di Sarah 
      In una bella casa su un'alta collina viveva Cappuccetto Verde. Era una bambina molto furba e ambiziosa.
       Un giorno la mamma le disse: “Cappuccetto, ti prego, vai dalla nonna e portale questa focaccia, questo vino e questa frutta.” Lei non ne aveva la minima voglia e quindi pensò a come fare per non andarci. La nonna abitava dall'altra parte della collina e quindi doveva fare molta strada per arrivarci.
       Si incamminò facendo finta di andare a casa della nonna, ma in realtà si fermò lungo la strada a casa di un cacciatore cattivo che però era suo amico. Gli raccontò che doveva andare dalla nonna a portarle la focaccia, il vino e la frutta e che però non ne aveva voglia, solo che la mamma, se l'avesse scoperta, si sarebbe davvero arrabbiata. Allora il cacciatore disse:” Non c'è problema Cappuccetto, da queste parti ci deve essere un lupo bravo e ne potremo quindi approfittare. ”Cappuccetto, contenta, accettò. Incontrarono il lupo che riposava vicino ad un ruscello. Cappuccetto gli disse:” Lupo, lupo, per favore, sono molto stanca e mi fanno male le gambe, non ce la faccio ad andare da mia nonna; ti prego vacci tu e dille che sto molto male.” Il lupo che era molto bravo ci cascò e pensò che veramente Cappuccetto stesse male.” Te l'avevo detto Cappuccetto, quel vecchio lupo è un citrullo”, disse il cacciatore. Intanto il lupo era arrivato dalla nonna e le disse come stavano le cose. La nonna capì subito, perché lo faceva spesso; telefonò, quindi, alla mamma dicendole che un'altra volta Cappuccetto Verde aveva imbrogliato il bravo lupo.
       Nel frattempo Cappuccetto stava in panciolle con il cacciatore pensando che la questione fosse risolta. Ma invece no, la mamma arrabbiatissima per quello che le aveva detto la nonna, si mise in cammino alla ricerca di Cappuccetto Verde. Quando la trovò, la riportò a casa, spiegandole che se non aveva voglia di fare qualcosa lo poteva dire senza inventarsi bugie. Cappuccetto capì e da quel giorno lasciò perdere il cacciatore cattivo e divenne amica del lupo bravo.

Cappuccetto blu
di  Nina 

     C’era una volta Cappuccetto Blu, una bambina simpatica e divertente che abitava con sua mamma in un isola nell’Oceano Atlantico.  
     Un bel giorno Cappuccetto andò con la sua barca a remi a pescare, e quando tornò a casa la mamma le disse: “Cappuccetto, va dalla nonna e portale i pesci che hai pescato.” A metà percorso tra un isola e l’altra Cappuccetto si scontrò con uno scoglio e la sua barca si ruppe. Cappuccetto stava per affogare,  quando all’improvviso arrivò un’orca che la salvò e la portò a casa della nonna, così le tre si mangiarono i pesci e chiacchierarono un po’. Poi l’orca riaccompagnò Cappuccetto a casa sua e se ne andò.
      Da quel giorno la nonna, Cappuccetto e l’orca diventarono inseparabili amiche.


Cappuccetto bianconero b
di Rehman

C’era una volta un lupo che andava nel bosco per cercare cibo per i suoi piccoli. Nel bosco c’era anche una ragazzina chiamata Cappuccetto Bianconero perché  la mamma tifava per la squadra di calcio della Juventus.
La ragazzina, stufa di essere mangiata dal lupo tutte le volte che una mamma raccontava la fiaba ai suoi bambini, aveva deciso di dare la caccia al lupo. Nascosta dietro ad un albero, vedeva il lupo e quindi, armata di una fionda, cominciava a lanciare sassi.
Dopo tre sassi che non avevano colpito il lupo,  con il quarto sasso finalmente riusciva a colpirlo alla testa. Mentre Cappuccetto Bianconero accendeva il fuoco per grigliare il lupo,  arrivava il cacciatore che, arrabbiato perché  gli aveva rubato il mestiere, la sgrida.
Cappuccetto allora ritorna dalla mamma scocciata perché  è  sempre lei a finire nella pancia del lupo e mai il contrario.


Cappuccetto maculato e la Piramide dell'antico Egitto
di Fabrizio 
  Prima di morire, la nonna regalò a  Cappuccetto Rosso  un grembiulino maculato come quello dei militari e per questo la bambina fu ribattezzata Cappuccetto Maculato.      
    Cresciuta decise di andare a vivere a Menfi,  in Egitto. Come professione voleva fare l’avventuriera e iniziò la sua carriera nelle piramidi. Vide molto strane scritte che riuscì a decifrare. In particolare:  CHIUNQUE  ENTRI NON USCIRA’ FINO A QUANDO NON SUPERERA’ DUE PROVE. 
    Cappuccetto andò avanti e si trovò in un vicolo cieco e dietro di lei si chiuse il passaggio. Arrivò una mummia e con intelligenza Cappuccetto riuscì a proseguire; poi trovò un passaggio segreto attraverso il quale  arrivò nella stanza del faraone: lì  incontrò il faraone in carne e ossa. Lo sconfisse e riuscì ad uscire.

Cappuccetto e la luna rossa
La vera storia di Cappuccetto Rosso  che tutti credevano buona
di  Cecilia

  C’era una volta una ragazza che tutti credevano fosse una strega per il mantello rosso che portava. La ragazza viveva in un villaggio con sua madre e sua sorella. Questo villaggio era colpito da una maledizione: durante le notti di Luna Rossa un lupo usciva dalla sua tana e attaccava i suoi abitanti.  Ogni  notte di Luna Rossa,  una persona si trasformava in un lupo feroce. 
  Un giorno, prima della notte di Luna Rossa, Cappuccetto uscì di casa dicendo di andare a trovare la nonna che viveva nel bosco, senza avere la minima paura di poter incontrare il lupo. Tornata a casa, la mattina seguente Cappuccetto Rosso  trovò la sorella uccisa dal lupo.
  La prima notte di Luna Rossa, tutti gli abitanti del villaggio si chiusero in chiesa, perché nella casa di Dio si sentivano protetti contro il maleficio, tranne Cappuccetto Rosso che andò a prendere l’acqua nel pozzo del bosco. Quando il lupo arrivò nel villaggio si mise a distruggere le case, ma non trovò nessuno perché tutti erano in chiesa. Quando fece per mettere la zampa dentro se la bruciò e cosi scappò via.
  La mattina seguente Cappuccetto Rosso ritornò dal pozzo dicendo di essersi fermata a dormire dalla nonna. Quando salì in casa la madre  notò subito la sua mano bruciata e le chiese come se la fosse procurata. Lei rispose che si era bruciata con la zuppa bollente preparata dalla nonna, ma la madre intuì qualcosa.
  La seconda notte di luna Rossa la mamma notò che Cappuccetto Rosso aveva fretta di uscire, così chiamò la nonna,  ma questa non rispose. La mattina successiva  la mamma decise di andare nel bosco e vedere cosa stesse accadendo e trovò la nonna morta. Ci mise poco a collegare la morte della nonna con quella di sua figlia ed ad arrivare a Cappuccetto Rosso.
  La successiva notte di Luna Rossa, quando il lupo arrivò, la madre si concentrò a guardargli gli occhi e scoprì che erano uguali a quelli di Cappuccetto. In quel momento la madre capì che il lupo l’avrebbe uccisa e così davanti a lui si ammazzò. Il lupo nel vedere la madre uccidersi si mise a piangere. Le lacrime ebbero il potere di spezzare la maledizione, e così tutti i morti uccisi dal lupo tornarono in vita, tranne la mamma che si era uccisa da sola.

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