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HangarBicocca, L'esterno |
Double Bind & Around – All’HangarBicocca la mostra dedicata
a Juan Muñoz (Spagna 1953-2001)
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Juan Muñoz, Many Times, 1999 |
HangarBicocca, lo spazio per l’arte contemporanea sostenuto da
Pirelli, presenta Double Bind & Around la prima mostra personale in Italia
dedicata a Juan Muñoz, a cura di Vicente Todolí.
L’intero progetto espositivo, che si espande nei 5.300 metri
quadrati delle “Navate” di HangarBicocca, propone 15 opere (con oltre 150
figure scultoree) di uno degli artisti più significativi del panorama
contemporaneo e comprende i suoi lavori più rilevanti.
Definito dalla critica uno degli artisti più complessi e
singolari del nostro tempo, Juan Muñoz era solito parlare di sé come di un “storyteller”.
Tra gli artisti più significativi a emergere nel periodo che
segue la dittatura franchista in Spagna, è stato un interprete visionario e
artefice di un’arte che pone al centro
la figura umana. Capace di
creare contesti stranianti, mondi fittizi abitati da bizzarri personaggi come
acrobati, ventriloqui, ballerine e nani solitari, le sue opere danno forma a
possibili narrazioni.
Affascinato dalla statuaria romana e dall’architettura barocca
del XVII secolo, (trascorre un anno a Roma nel 1991), Juan Muñoz ha indagato il rapporto tra la figura e il
contesto espositivo. Egli ha esplorato nuove possibilità di distorsione
dello spazio, utilizzando prospettive ardite e cambiamenti di scala, non solo
per coinvolgere le capacità sensoriali e percettive dello spettatore, ma anche
e soprattutto per creare una tensione psicologica nell’individuo che fruisce
delle opere.
Juan Munoz,'Conversation
Piece', 1998
Il suo interesse per l’arte dell’illusione lo ha portato a
trasmettere un forte senso di ambiguità
ed enigmaticità, dove i confini tra realtà e finzione si assottigliano, accrescendo
un articolato gioco di contraddizioni e paradossi.
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L'ultimo lavoro di Juan Muñoz Thirteen Laughing at Each Other (2001) |
In una riflessione che attraversa il linguaggio della scultura, dell’architettura, del disegno,
dell’installazione, del suono e della scrittura, e attingendo da riferimenti
legati al cinema, alla fotografia e anche alla magia, l’artista ha aperto il
campo d’indagine all’emozione e ad una maggiore interazione psicologica con lo spettatore.
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Juan Munoz, Double Bind |
Juan
Muñoz (1953 – 2001)
Nasce a Madrid, secondo di sette figli. Cresce nell’era
franchista e a metà degli anni Settanta si trasferisce in Inghilterra dove
studia al Central School of Art and Design e al Croydon College of Design and
Technology,città in cui conosce la sua futura moglie, la scultrice Cristina
Iglesias. Nel suo percorso professionale ha modo di incontrare molti artisti
tra cui Richard Serra e Mario Merz. Ma nonostante abbia conosciuto il
Minimalismo e l’Arte Povera, egli imbocca un percorso diametralmente opposto che
lo porta ad affermare un’arte del tutto peculiare nella scultura contemporanea.
Egli ha inoltre sviluppato un’intensa produzione testuale –
diversi suoi scritti sono stati pubblicati in cataloghi, quotidiani e riviste,
tra cui Domus e Figura – e ha collaborato con musicisti e attori per la
creazione di performance sonore, alcune delle quali saranno presentate in
HangarBicocca (http://juanmunozestate.com/the-face-of-pirandello/).
Gli sono state dedicate retrospettive in importanti istituzioni,
fra cui: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2009), Tate Modern,
Londra (2008), Musée de Grenoble, Grenoble (2007), Contemporary Arts Museum,
Houston (2003), Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2003) e The Art
Institute of Chicago (2002).